Quando si parla di Fiori di Bach, non si sta parlando solo del bambino che deve mettere il primo dentino, oppure del trauma del primo giorno di scuola, o di un periodo di ansia da stress.
E’ vero che sono importantissimi anche questi eventi, ma i nostri corsi sono mirati a formare dei floriterapeuti che siano in grado di scandagliare l’animo umano, di capire che ci sono delle aree interiori che sono così intime da essere difficile esporle a volte anche solo a se stessi. Figuriamoci esporle ad un estraneo, anche se dovesse essere un professionista consigliato dall’amica del cuore.
Potremmo avere a che fare con persone che hanno dei traumi così profondi da essere impossibile portarli alla luce, perchè il dolore, la sofferenza di guardarli nuovamente in faccia può diventare insostenibile.
Lo stesso “dolore” che si è provato in un certo momento della vita, però, potrebbe essere facilmente superato in un altro momento, in cui si sono fatte esperienze diverse, si è cresciuti oppure si ha una visione più serena dell’accaduto.

Prendiamo ad esempio il bambino che ha sofferto il distacco dal tanto amato ciuccio, e che porta dentro di se, in una scatola completamente chiusa questo “distacco” importantissimo nel momento in cui è stato sofferto, ma che, da adulti, non avrebbe più alcun senso.
Se non si apre la scatola” non si ricorda cosa contiene, si ha solo l’immagine esterna della scatola con sopra scritto “distacco” e continua a fare male, perchè non si ha idea di che tipo di distacco contenga. Una volta aperta potrebbe semplicemente causare un sorriso ed una rimozione totale del trauma che invece continua a provocare dolore se la scatola rimane li chiusa.
Ma ogni caso è un mondo a se, ed è qui che risiede la vera forza del floriterapeuta formato nel modo giusto. Il saper discernere caso per caso, il saper ascoltare, vedere, percepire anche nel più piccolo gesto, nella sfumatura della frase, nelle parole pronunciate, il dramma interiore dell’individuo che ha di fronte, che è unico e specifico, da non confondere con nessun altro.
Bach non si preoccupava solo delle piccole cose, (che per altro possono poi presentare anche grosse sfumature, se andiamo a vederle sotto un ottica di umanità e dolore), ma lavorava su persone che avevano grandi aree di dolore.
Pensiamo solo alla “spagnola” la terribile influenza che sterminò vite più di ogni altra malattia. Bach ne evidenziò la componente fobica della paura e aiutò moltissime persone ad uscire da quella situazione, che per altro era diventata fisica, materiale e reale, solo con un lavoro mirato sulla paura personale di ognuno.
E il risultato fu così stupefacente che ricevette persino una onorificenza.
E’ un dato di fatto che se non si è medici, non si può lavorare con la medicina allopatica, e non ci si può sostituire al medico, ma lo si può affiancare efficacemente, aiutandolo a fare si che la cura venga metabolizzata in modo positivo, aiutandolo a gestire la parte animistica della persona, lavorando sulla sua parte emozionale, cosa che l’allopatia purtroppo non fa.
Ecco dove si pone la nostra professionalità: in quel campo dell’animo umano che fa capo a tutte quelle sensazioni, alle emozioni, ai sentimenti, alle paure.
Non per nulla i nostri corsi non sono il mero libretto di istruzioni sui fiori di Bach che potete trovare in tutte le librerie, o su internet.
Qui si parla di una lavoro molto più profondo, sottile, di aiuto nelle dimensioni intime del cliente, che a volte ha già fatto un immenso sforzo per presentarsi in studio, e richiede professionalità, comprensione e ascolto.
