Mi ricordo quando ero bambina che si usava l’olio di ricino ogni volta che cambiava la stagione, ed ogni volta che si partiva per andare al mare o ai monti la prassi era sempre quella: un cucchiaino di olio di ricino (più avanti con gli anni diventò una piccola purga) quando si arrivava sul posto e poi la stessa cosa quando si era tornati a casa.
Era una tradizione antica che i nostri nonni avevano insegnato ai loro figli, i nostri genitori, e che era già stata seguita da molte generazioni.
Ma dato che oggi se non conosciamo il significato delle cose in modo scientifico non le accettiamo più, in famiglia questa usanza è andata perduta, tanto è vero che i nostri figli e i nostri nipoti non sanno più nemmeno che questa usanza sia mai esistita.
Ma anche se i nostri nonni e genitori non hanno saputo dirci a cosa servisse, se non con parole semplici e spesso molto “contadine” (che oggi fanno ribrezzo a chi crede di essere molto più colto) era una usanza che preservava dalle più comuni problematiche non solo di malattie, ma soprattutto di quei problemi che oggi comunemente pensiamo siano solo ed esclusivamente “mentali” o psicologici.
Ricordiamoci che il nostro intestino è, e sempre sarà, la nostra “seconda testa”.
La parte emotiva, emozionale, istintiva della nostra mente, pare che passi proprio dall’intestino e che fra la mente ed il suo corrispettivo nel nostro addome passino delle informazioni importantissime che la scienza medica ha ignorato per troppo tempo.
Finalmente si riscopre, grazie all’impegno ed al lavoro svolto dal Dott. Lozio che ha insistito con la comunità scientifica per il riconoscimento del microbiota come “apparato” e non solo come trascurabile componente dell’intestino, che abbiamo una parte dentro di noi che è sempre stata sottovalutata, che è la ben nota Cenerentola che si riscopre regina dopo il famoso ballo di mezzanotte.
Se il microbiota è in perfetta salute, tutto il corpo gode di buona salute, di una mente aperta e sana e di capacità intellettive di tutto rispetto.
Ma se il microbiota è disfunzionale, se ci sono problemi in questo meraviglioso e bilanciato apparato, se il bilanciamento così ben attuato su un filo di rasoio, viene a modificarsi ecco che abbiamo problematiche di ogni sorta.
Dalle intolleranze alla depressione, dalla dislessia alla mancanza di concentrazione, dolori nelle varie parti del corpo e conseguenti problematiche di malattie conclamate se non si passa ai ripari abbastanza in fretta, o per lo meno prima che si instauri quella conseguenza sul piano fisico del corpo.
Ecco, abbiamo capito che l’intestino è stato capito molto poco nell’ambito medico, così come le tonsille che venivano tolte al primo attacco di tonsillite, e a volte, come è capitato alla sottoscritta, veniva fatto l’intervento perché lo si faceva già al fratello e così erano a posto tutti e due.
Ma anche per le tonsille abbiamo capito tardi e dopo aver fatto il disastro, quanta importanza avessero per il nostro sistema immunitario.
La stessa cosa per la celebre “appendice”.
Ai primi sintomi di “appendicite” cioè di infiammazione della appendice, si sono predisposte le sale operatorie e con un semplice “zac” si è risolto il problema, andando a togliere un altro pezzo del corpo che sembrava “inutilmente messo li a deteriorarsi”.
Anche in questo caso, solo dopo aver tolto a quasi tutta la popolazione di una generazione intera il “pezzettino di troppo”, si viene a scoprire la sua importanza, guarda caso proprio rispetto al sistema immunitario.
Abbiamo così avuto una generazione che ha sofferto di esportazione di due parti importanti del corpo preposte a generare e sostenere il Sistema Immunitario, ma almeno, in quella generazione abbiamo avuto l’impegno costante dei nostri genitori a mantenere un intestino correttamente pulito, ALMENO QUELLO!!
Ma adesso abbiamo perso anche questa istituzione. Non prendiamo più purganti a meno che non si soffra di stitichezza, ma anche lì abbiamo delle incongruenze: io in studio spesso mi sentivo dire: “sono regolare, vado tutti i giorni, perché uso le supposte di glicerina”.
Questo non è avere un intestino regolare, e nemmeno cercare di fare una sorta di pulizia intestinale. Questo significa aiutare l’intestino ad evacuare ma significa anche metterlo in condizione di non lavorare più da solo.
Quindi, alla fine di tutta questa bella chiacchierata sul nostro apparato più importante che dona anche alla mente le capacità di essere presente o meno, possiamo solo constatare che spesso e volentieri l’uomo ha relegato l’intestino al ruolo di Cenerentola che sfrega pavimenti e toglie la cenere dal camino, anziché farla tornare al suo splendore di principessa felice.
Ma cosa c’entra tutto questo con la disbiosi? E come si può fare a eliminarla e mantenere il microbiota in ottima forma per tornare ad essere persone felici, con la mente vivace e senza problemi?
Bene, di questo parleremo alla lezione di giovedi sera (2 dicembre 2021) alle ore 21,00 con i nostri allievi di NATUROPATIA, perché possano diventare dei seri professionisti del benessere ed aiutare i propri clienti con cognizione e saggezza.
Vi aspettiamo alla lezione
e se qualcuno che legge questo articolo desiderasse un naturopata ben preparato può chiedere alla nostra segreteria il nominativo di un nostro allievo che abiti vicino o che lavori anche a distanza.