Penso che l’agata sia la pietra più conosciuta da chiunque, non solo da chi si occupa di cristalloterapia.
Ma se è così conosciuta cosa ci sarà da dire ancora su questa meravigliosa pietra?
Credo che la conoscenza sia sempre e solo “superficiale” in quanto si tratta della pietra meno costosa in assoluto, in quanto è la più comune, tagliata in tutte le forme, dalle lamine alle piramidi, spesso colorata per renderla più accattivante, utilizzata spesso come soprammobile, ma veramente poco capita nella sua reale forza e energia.
Cominciamo con dire che ci sono due tipi di Agata che vengono utilizzate in cristalloterapia e sono l’Agata normale, quella che arriva di solito dal Brasile, e l’Agata di Botswana, chiamata anche occhio d’Agata.
Le Agate sono della famiglia dei calcedoni, e il problema grosso è che vengono spesso colorate dei più svariati e cangianti colori, quando invece il loro colore reale passa dal grigio perla al marroncino.
E dire che sono bellissime anche senza colorarle, ma l’uomo, come sempre, predilige gli “effetti speciali innaturali” da quelli specialissimi che la natura ci offre ogni giorno.
Un vero peccato, perché le Agate che vengono colorate, proprio per la procedura che subiscono per la colorazione, perdono moltissima della loro energia, e mi fa veramente specie vedere e sentire esperti che dichiarano in pubblico e nei loro post e siti web che vi sono Agate di varie colorazioni.
Probabilmente così tanto esperti non sono e con tutta probabilità sono anche quelli che ancora credono che l’ossidiana imperiale sia una vera pietra e non un vetro effettuato in laboratorio.
Ma torniamo alle nostre meravigliose e poco appariscenti Agate.
Quando una Agata non è stata troppo manipolata, ha una potenza inaudita.
Molto tempo fa mi fu regalata una meravigliosa agata grigia che era un sasso di circa 4 cm di diametro, diviso in due. Non aveva subito altro che l’apertura del sasso stesso e la sua energia era rimasta intatta.
Ancora oggi ho quell’Agata fra le mie pietre personali ed emette ancora quella energia iniziale.
Le Agate sono pietre fatte a strati. Uno strato grossolano all’esterno che le fa apparire semplici e normalissime pietre all’occhio inesperto, e poi man mano, procedendo all’interno, gli strati si assottigliano, diventano più delicati, spesso si alternano strati più opachi a strati più trasparenti, fino a giungere, all’interno della pietra a formare dei piccoli quarzi ialini che la rendono luminosa e concava. Il centro normalmente è vuoto.
Questa pietra, proprio per la sua composizione, visto che il simile cura il simile, è stata da sempre utilizzata per le parti stratificate del corpo, come ad esempio la pelle ed i polmoni.
Viene utilizzata anche per l’Aura, essendo che molti vedono la nostra Aura come una stratificazione di vari livelli ma poi si fermano qui, senza andare a scovare altre possibilità che questa pietra ci offre
Ma l’agata ha innumerevoli ulteriori proprietà che una persona che non ha provveduto a lavorare in senso stretto con questa pietra non ha la capacità di percepire.
Ecco perché noi preferiamo farvi fare degli esperimenti meditativi personalizzati piuttosto che raccontarvi a cosa serve questa o quella pietra.
I nostri corsi sono effettuati proprio per portare l’allievo a percepire le reali capacità della pietra al di la di tutte le elucubrazioni effettuate da altri che possono aver trovato il giusto o essere entrati nell’errore.
Ma la consapevolezza dell’essere che è certo, per propria coscienza, di ciò che quella determinata pietra è in grado di fare, farà in modo che la cosa diventi reale, che la pietra realmente effettui quella particolare forma di beneficio.
Per questo giovedi 3 febbraio parleremo proprio di questa meravigliosa pietra e di come scoprire le sue caratteristiche attraverso l’ascolto della pietra stessa.
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Daniela Spachtholz ha imparato cristalloterapia dai Lama medici Tibetani che la utilizzano in modo veramente particolare, diverso da ogni altro tipo di cristalloterapia conosciuta e da loro ha imparato a rapportarsi con le pietre in modo “non convenzionale”