Iniziamo con il definire le due parole: sciamanesimo o sciamanismo?
Come sappiamo le parole sono importantissime e non dare il giusto significato ad ognuna di esse è un grossissimo errore perché spesso ci si ritrova con dei problemi proprio determinati dall’errore di aver utilizzato una parola invece che un’altra.
Sapere ciò che si dice e che si dichiara è importantissimo soprattutto in questo periodo dove ognuno da un significato personale, cerca di alterare a suo piacimento ogni frase o parola, così che poi se l’altro non ha le idee chiare, può trovarsi ad essersi preso degli impegni che nemmeno sospettava.
Quindi cerchiamo di fare chiarezza fra questi due vocaboli che sembrano essere così simili, ma che invece nascondono grandissime differenze.
Se parliamo di sciamanesimo, che sembra la parola più utilizzata rispetto all’altra, stiamo parlando di una pratica non solo rivolta verso le energie e la natura, ma che nasconde in sé l’aspetto della tendenza religiosa dello sciamano.
Se uno sciamano è induista e effettua rituali sciamanici utilizzando i suoi mantra induisti, e prepara un altare con oggetti che si riferiscono alla sua religione, sta facendo sciamanismo, sta portando nelle pratiche sciamaniche la propria visione religiosa, le entità religiose in cui crede e si affida alla propria religione per attraversare le dimensioni.
Invece la persona che effettua rituali sciamanici con la semplice idea che ogni oggetto, ogni albero, ogni essere e la terra stessa sono fonti dell’energia e crede in quell’unica fonte di energia, senza invocare mantra o divinità se non l’energia naturale delle cose, allora quello sciamano sta facendo sciamanismo, che è completamente diverso.
Assistere uno sciamano che effettua rituali con l’energia della propria divinità e che ne richiede l’intervento nella cerimonia, significa accettare quella divinità e la sua energia, spesso senza conoscerla e senza conoscerne la potenzialità e le caratteristiche che richiede a chi lo invoca.
Ecco perché p molto importante capire se uno sciamano sta facendo sciamanesimo o sciamanismo, per essere coscienti se si stà accettando di interagire con una divinità esterna anziché solo con le forze energetiche della Natura stessa.
Se si considera Gea (la Terra) come una divinità è diverso che richiedere l’intervento di altre tipologie di energie che spesso si conoscono poco.
In questo periodo sono tornate alla ribalta anche le divinità celtiche, e spesso gli sciamani della nuova generazione, soprattutto femminili, si rivolgono ad esse per le loro cerimonie nelle festività a loro dedicate, anche questa è una tipologia di sciamanesimo ed è giusto sapere che si richiama su di sé l’energia della divinità a cui ci si sta rivolgendo.
L’errore sta nel non esprimere, non comunicare a chi effettua la cerimonia insieme allo sciamano, quali entità o divinità si stanno andando a chiamare.
E’ giusto che il partecipante sappia se si stanno chiamando entità o divinità che egli conosce e di cui accetta l’energia, oppure se al contrario quelle entità o divinità non sono di suo gradimento.
Non dico che sia una cosa sbagliata, ma l’errore sta, spesso, nel non comprendere che lo sciamano sta richiamando forze che non si conoscono.
Succede poi, che le persone, dopo una cerimonia sciamanica passino un periodo di stranezza fisica ed energetica, senza che ne comprendano il significato.
Ecco perché sarebbe sempre giusto sapere se lo sciamano sta facendo sciamanesimo (e quindi sta evocando energie e divinità particolari) oppure se sta effettuando solo sciamanismo e quindi si rivolge alla parte animistica dell’interna natura